Recensione: Lei mai Sola di Luisa Diaco a cura di Grazia Electra Cormaci

 Opera: Lei. Mai sola 

Autore. Luisa Diaco 

Graus edizioni anno pubblicazione. – 28 novembre 2019 

Genere: narrativa Target: Young/adult 

Sinossi 

Giulia, donna

forte e amante dell’arte, ha lottato per molto tempo per la sua indipendenza,

per liberarsi da un passato opprimente. Rincorrendo il lavoro dei suoi sogni si

trova faccia a faccia con un uomo, Giorgio, che mette in discussione tutte le

sue convinzioni e tutto ciò che pensava di sapere su se stessa. L'autrice, Luisa

Diaco, attraverso un lungo intreccio di ricordi, ci dipinge la figura di Giulia

e quella di tutte le persone che attraverseranno il suo cammino, influenzandolo.

La gita sulla Costiera Amalfitana e il lungo progetto di restaurazione di un

tempio giapponese, strettamente connessi alla figura di Giorgio, sono due punti

cardine per la formazione di questo personaggio che sa guardarsi dentro e sa

farsi capire in tutte le sue sfumature.  

Recensione

By 

Grazia Electra

Da poco

ho terminato di leggere “Lei. Mai sola” di Luisa Diaco, una storia che ho

trovato veramente al contempo emozionante e commovente. Profonda come le parole

espresse dall’autrice, la quale riesce a trasportarti all’interno di un vissuto

di una giovane donna, Giulia, Il libro narra di Giulia, una giovane donna che,

che a fatica, con forza di volontà, riesce ad ottenere la libertà e la propria

indipendenza dalla famiglia, di un padre il quale non fa altro che umiliarla,

denigrarla. “Sei una poco di buono! Non vali nulla!” Parole che feriscono

nell’animo. Un padre padrone, quello della protagonista, il quale le renderà l

vita difficile, impendendole di amare come avrebbe e potuto amare. Conflitti

dell’animo che la soggiogheranno, perché lei, anche se economicamente abbia

trovato la giusta dimensione e sia riuscita finalmente ad appagare in parte la

sua voglia di libertà, non riesce, sentimentalmente, a trovare la giusta

trasparenza sul sentimento che sente per Giorgio, coordinatore dell’azienda in

cui è stata assunta. Giorgio è un uomo che nasconde dei segreti, misterioso nel

suo modo di agire, introverso, il quale continua a rincorrerla e ad allentare la

presa ogni qualvolta si sente in difficoltà nell’approcciarsi con lei. Azioni e

segnali contraddittori, nei quali Giulia spesso si perde, senza riuscire a

comportarsi di conseguenza. A sostenerla c’è l’amica Elena, sempre al suo fianco

che la aiuta a superare i momenti drammatici. Parole, quelle dell’autrice, che

sono come fiori che espandono il loro profumo attorno, avvolgendo il lettore in

poliedriche sensazioni di speranza, di crescita interiore, con il quale la

protagonista cerca di raggiungere la consapevolezza di un domani migliore. Frasi

come questa: “prima di poter amare un’altra persona e lasciarsi amare, bisogna

imparare ad amare se stessi”, che dicono tutto sulla storia raccontata

magistralmente dall’autrice. Il lettore osserva al di fuori, le vicende come uno

spettatore attento, accorgendosi, che dopotutto, vale la pena attendere la

felicità, che puntualmente arriva ad illuminare il nostro cammino. IPOV dei

personaggi sono ben chiari, descritti perfettamente a livello psicofisico.

L’ambientazione è surreale e la bellezza della Costiera Amalfitana rapisce gli

occhi, in un continuum di sensazioni che avvolgono i cinque sensi. Profumi,

colori, gioia e dolore è tutto quello che troverete nel libro. Un’impronta

indelebile di passione e amore che travolgerà chi la legge e soprattutto in

grado di entrare in empatia coi lettori. Il registro linguistico è colloquiale,

aggraziato e visceralmente introspettivo. L’introduzione ben inserita dei

Flashback scandiscono gli episodi dando alla narrazione il ritmo giusto. Una

forza interiore come poche autrici sa dare alla propria opera, e Luisa Diaco,

credo che ci sia proprio riuscita. Voto cinque stelle