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domenica 25 aprile 2021

venerdì 23 aprile 2021

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Il destino di due sorelle 

editore Libromania - Dea Planeta de Agostini -

Caterina e Alice sono due sorelle, molto diverse tra loro. Così diverse che basterà un po’ di rivalità per portarle ad odiarsi. In realtà, tutto è iniziato quando Alice, durante una serata trascorsa insieme ha visto Claudio, il suo ragazzo, coinvolto tra le seducenti insidie della bellezza di Caterina. O almeno questo è quello che ha pensato subito. Alice è la maggiore tra le due, ma vede in sua sorella Caterina, una rivale da cui difendersi.
Passano gli anni e Alice e Caterina vanno avanti in silenzio, muovendosi sullo sfondo di una grande città come Roma che le accoglie entrambe, ma le divide per anni.
A rompere questa bolla di silenzio è una chiamata improvvisa ad Alice: è sua madre che le dà una bruttissima notizia, Caterina è venuta a mancare.
Alice improvvisamente rivede tutto, cambia le unità di misura della sua vita e soprattutto ridimensiona il rancore e la rabbia verso sua sorella. Nella testa di Alice iniziano a nascere nuove domande: la verità era davvero quella che aveva visto e interpretato? Oppure c’è un segreto nell’anima di Alice che l’ha fatta precipitare nell’atroce dubbio di un immaginario tradimento?
La scomparsa di Caterina oltre a stravolgere radicalmente la vita di Alice porta a galla nuove verità.



Recensioni clienti amazon

Recensito in Italia il 29 giugno 2019
Acquisto verificato
Desidero condividere le mie impressioni e consigliare questo ottimo libro, 
che definirei "percorso di un'anima".
Quando muore una persona a noi vicina, spesso si è indotti a tornare indietro nel tempo, indagando, ripercorrendo strade che nel corso della vita si erano dimenticate, o solo sbiadite. Vengono a galla le parole non dette o le cose non fatte, le occasioni perdute e gli errori commessi.
Cosa non si darebbe per tornare indietro e avere modo di rimediare! Ma ormai è troppo tardi.
Il viaggio nei ricordi è doloroso e terribile, ma, alla fine, quando tutto sembra affogare in un mare di dolore e pentimento, nelle atroci rivelazioni dell'ultima lettera della sorella morta, Alice troverà la chiave di una vita nuova, con la possibilità di riparare agli errori commessi e soprattutto di imparare ad amare senza riserve.
Maria Luisa Moro - scrittrice


Recensito in Italia il 2 dicembre 2020
Acquisto verificato
Libro di introspezione ma dotato di una trama molto serrata che ti spinge avanti senza fatica nella lettura.
I ricordi di due sorelle analizzati senza nulla nascondere.
I rapporti familiari sono i più complessi da raccontare.
Mi è piaciuta l'assoluta mancanza di vanità e narcisismo dell'autrice, che riesce a descrivere temi profondi senza mai cadere in quella sorta di autocompiacimento che spesso turba il piacere della lettura delle opere dove si riflette su se stessi.

Recensito in Italia il 25 giugno 2018
Acquisto verificato
Caterina e Alice non possono essere più diverse, fisicamente quanto caratterialmente. L'autrice ci dà un quadro completo di entrambe, ripercorrendo la loro vita insieme e non solo.
 Scavando nel passato, con sottile maestria e bravura da parte dell'autrice stessa,
 il lettore si trova coinvolto nelle loro vite e scopre qualcosa di scioccante, ritrovandosi a capire molte cose che hanno causato il reciproco allontanamento. Ma non solo. E' proprio quando Alice resta davvero da sola, dopo la morte della sorella, che il puzzle della loro vita insieme si ricompone. E tutto viene alla luce, 
anche se forse è troppo tardi…
Un libro coinvolgente, che mette in luce i difficili rapporti familiari e che fa riflettere.


Recensito in Italia il 30 dicembre 2018
Acquisto verificato
Un dramma profondo legato alla famiglia. Un libro per riflettere sui legami del sangue che a volte diamo purtroppo per scontati. La vita non è per sempre, è la più grande verità e parte da qui la riflessione della protagonista Alice che tornando nel passato riesamina 
con un diverso punto di vista il legame con la sorella che non c’è più… Caterina.
Un libro che si ama già dalle prime pagine per l’attenzione e la delicatezza con la quale vengono trattati i sentimenti più importanti.
Un libro per riflettere. Barbara Sarri


Recensito in Italia il 5 luglio 2018
Acquisto verificato
Letto tutto d'un fiato! Storia bellissima e commovente! Lo consiglio senza riserve, un ottimo libro da annoverare tra le letture delle prossime vacanze estive!


 



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Gaslighting -
articolo tratto da: Il giornale delle scienze psicologiche
State of Mind
ID Articolo: 39395 - Pubblicato il: 10 febbraio 2014
👤di Teresita Forlano
Il presente articolo vuole fornire una panoramica generale sugli aspetti psicologici del fenomeno del gaslighting. Il Gaslighting è una tecnica di crudele ed infida manipolazione mentale.
Esiste una violenza che non è fatta di rabbia espressa, al contrario, è insidiosa, fatta di silenzi ostili alternati a parole pungenti. E’ una forma d’abuso antica, perpetrata in modo particolare tra le “sicure” mura domestiche, che lascia profonde ferite psicologiche.
Il presente articolo vuole fornire una panoramica generale sugli aspetti psicologici del fenomeno del gaslighting.
Che cos’è il Gaslighting: una tecnica di manipolazione mentale.
Messaggio pubblicitario
Il termine deriva da un’opera teatrale del 1938 Gas light (Luci a gas, inizialmente nota come Angel Street negli Stati Uniti), e dagli adattamenti cinematografici di Alfred Hitchcock “Rebecca – la prima moglie” del 1940 e “Angoscia” film italiano del 1944. La trama tratta di un marito che cerca di portare la moglie alla pazzia manipolando piccoli elementi dell’ambiente, e insistendo che la moglie si sbaglia o si ricorda male quando nota questi cambiamenti. Il titolo origina dal subdolo affievolimento delle luci a gas da parte del marito, cosa che la moglie accuratamente nota ma che il marito insiste essere solo frutto dell’immaginazione di lei.
Da qui, il termine gaslighting è utilizzato per definire un crudele comportamento manipolatorio messo in atto da una persona per far si che l’altra dubiti di se stessa e dei suoi giudizi di realtà fino a sentirsi confusa, sbagliata.
Il gaslighter
Gaslighter, viene definito colui che mette in atto tale manipolazione mentale, minando alla base ogni certezza e sicurezza del partner, agendo come un vero e proprio lavaggio del cervello, che mette la vittima in condizione di pensare di meritare quella punizione e di avere colpa per aver sbagliato.
Questo tipo di violenza psicologica è insidiosa, sottile, a volte giustificata dalla stessa vittima. E’ una violenza gratuita e persistente, somministrata a dosi quotidiane, ed ha la capacità di “annullare” la capacità di giudizio e autonomia valutativa la persona che ne è bersaglio.
La ricerca dimostra che nella stragrande maggioranza dei casi la vittima e il gaslighter sono quasi sempre partner o parenti stretti.
In numerosi casi il comportamento di gaslighting è adottato dal coniuge abusante per punire o allontanare l’altro quando si vivono rapporti coniugali conflittuali, insoddisfazioni personali e relazioni extraconiugali.
Il gaslighting è una forma di violenza che nasce anche all’interno di rapporti precedentemente costruiti sull’amore. Poi, accade che una frustrazione alla quale non si sa adeguatamente reagire, mette in crisi la sicurezza e la fiducia che ripone in sé il manipolatore e tutto crolla: l’amore è sostituito dalla cattiveria gratuita e dalle molestie.
Esempi di cattiveria:
“ Sei grassa! (magra, brutta, ecc..)”
“ Scusatela, mia moglie è una deficiente!”
“ Sbagli sempre tutto! Non ne fai una giusta!”
“ Ma come non ti ricordi! Me l’hai detto proprio tu!”
“ Non me l’hai mai detto! Te lo sarai immaginato!”
“ Le tue amiche sono insignificanti, proprio come te!”
“ Se ti lascio rimarrai sola per tutta la vita!”
“ Tu non sei nessuno!”
Messaggi dunque di svalutazione, ingiunzioni che feriscono emotivamente e l’anima, ancor di più se pronunciati alla presenza di altre persone come fosse una pubblica umiliazione. Il gaslighter sa come ferire, e prova godimento dagli effetti del suo comportamento.
Gaslighting: i manipolatori
Esistono tre categorie di manipolatori:
a) l’affascinante. E’ probabilmente il più insidioso, sottopone la sua vittima ad una continua doccia scozzese. Alterna silenzi ostili e tremende pungolature a momenti d’alluvione d’amore e lusinghe. Si può solo immaginare l’atmosfera di disorientamento che pervade la vittima.
b) Il bravo ragazzo. Che sembra avere a cuore solo il bene della vittima ma in realtà è un egoista camuffato da persona altruista. E’ sempre attento ad anteporre i propri bisogni, il proprio tornaconto personale a quello della vittima, anche se riesce a dare un’impressione opposta.
c) L’intimidatore. E’ il contrario dei manipolatori precedenti e, sicuramente, il più diretto. Non si preoccupa di nascondersi dietro false facciate. Rimprovera apertamente la vittima, fa battute sarcastiche su di lei, l’aggredisce esplicitamente.
Lo scopo del comportamento di gaslighting, comune alle tre categorie di manipolatori, è ridurre la vittima a un totale livello di dipendenza fisica e psicologica, annullando la sua capacità di autonomia e responsabilità. La persona vittima si troverà imprigionata da questo comportamento e, lentamente, le sue resistenze si affievoliranno sino a scomparire del tutto, diventando inconsapevole complice del suo aguzzino.
Le fasi della manipolazione del Gaslighting
In questo sprofondamento nell’abisso la vittima attraverserà tre fasi successive:
a) La prima fase sarà caratterizzata da una distorsione della comunicazione. Il perseguitato non riuscirà più a capire il persecutore. I “dialoghi” saranno caratterizzati da silenzi ostili, alternati da piccature destabilizzanti. La vittima si troverà così disorientata, confusa nella nebbia.
b) La seconda fase sarà caratterizzata da un tentativo di difesa. La vittima cercherà di convincere il suo abusante che quello che dice non corrisponde alla verità; proverà a instaurare un dialogo, ostinato, con la speranza che ciò serva a far cambiare il comportamento del gaslighter. La vittima si sentirà come investita da un compito basilare: le sue capacità d’ascolto e di dialogo riusciranno a far cambiare l’abusante.
c) La terza fase è la discesa nella depressione. La vittima si convincerà che ciò che l’abusante dice nei suoi confronti corrisponde a verità, si rassegna, diventa insicura ed estremamente vulnerabile e dipendente. In questa fase la perversione relazionale raggiunge l’apice: la violenza si cronicizza e la vittima si convince della ragione e anche della bontà del manipolatore che, spesso, viene anche idealizzato.
Riferimenti clinici e popolari sul gaslighting
La psicologa Martha Stout (2005) sostiene che i sociopatici usano frequentemente tattiche di gaslighting. I sociopatici trasgrediscono coerentemente leggi e convenzioni sociali, e sfruttano gli altri, ma sono anche tipicamente bugiardi credibili che negano coerentemente ogni misfatto. Così, alcune vittime di sociopatici possono dubitare della propria percezione.
Jacobson e Gottman (1998) riferiscono che alcuni mariti violenti potrebbero usare il gaslighting sulle proprie mogli, anche negando fermamente di aver mai commesso alcun atto di violenza.
Gli psicologi Gass e Nichols (1988) usano il termine gaslighting per descrivere una dinamica osservata fra coniugi in alcuni casi di adulterio. I terapeuti di sesso maschile possono contribuire al disagio delle pazienti femminili mal interpretando i loro comportamenti. I comportamenti di gaslighting del marito forniscono una ricetta per il così detto crollo psicologico per alcune donne e il suicidio in alcune delle peggior situazioni.
I componenti della Famiglia Manson nei crimini compiuti durante la fine degli anni sessanta entravano nelle case senza rubare nulla, ma spostavano i mobili per turbare i residenti.
GASLIGHTING: COME COMBATTERLO?
Pubblicato da Dott.ssa Simona Lauri il 23 Aprile 2019 Categorie Tag
Gaslighting-consigli-sul-come-combatterlo - Combattere il gaslighting
Sebbene si tratti di una situazione piuttosto complicata, esistono tecniche che possono essere utili per diminuire l’effetto del gaslighter sulla nostra felicità e sulla nostra sanità mentale.
Sii consapevole!
Una manipolazione di questo tipo è tale solo se non si vive in maniera consapevole lo scambio comunicativo e relazionale con l’altro; quindi una tecnica efficace per estinguere questa particolare forma di violenza psicologica, consiste proprio nel cominciare a ad avere un atteggiamento consapevole e attento quando ci si relaziona.
Ricorda…il gaslighter è, in realtà, un profondo insicuro
Dietro la figura di un narcisista affabulatore è spesso celata un’ insicurezza di fondo che lo porta a fare cose orribili. Per sentirsi alla pari dell’altro, ha bisogno di sentirsi superiore, per sentirsi sicuro, ha bisogno di sentire di avere il sopravvento sugli altri.
Non tentare di cambiarlo
Tieni presente che difficilmente sarai in grado di cambiare il gaslighter.
Il comportamento di gaslighting è l’unico modo in cui il manipolatore affettivo, conosce per gestire il suo mondo relazionale. Per questo motivo, è improbabile che rispondano agli appelli razionali per cambiare.
Di solito soltanto attraverso un percorso psicoterapeutico potrebbe essergli utile, dal momento lo aiuterebbe a “rinunciare” alla sua brama di potere sull’altro e a poco a poco, instaurare rapporti più sani.
Fuggi o tenta di risolvere
Rifletti: questa relazione è così importante al punto tale da sopportare i costanti attacchi alla tua persona e alla tua autostima’ Se il gaslighter è il tuo capo o supervisore, inizia a cercare un altro lavoro.
Se la persona è un familiare o un amico, considera come mettere una certa distanza tra di voi. Se è un partner, lascialo.
Se, invece, è una persona per te importante e vuoi preservare la relazione, probabilmente dovrai consultare un terapeuta.
Coltiva le relazioni
Hai bisogno di circondarti di persone che portano valore alla tua vita.
I gaslighters spesso cercano di isolare le loro vittime per poter mantenere il controllo.
Spesso manipolano ulteriormente le loro vittime portandole a pensare ed a convincerle di essere sole, che tutti sono dei “traditori” e che lui è l’unica persona in grado di amarla e proteggerla. Non fidarti.
Trascorri del tempo con amici e familiari. Controlla le tue percezioni parlando con altre persone che hanno assistito a ciò che il gaslighter chiama in causa. I diversi punti di vista delle persone che ti sono care rappresenta una “medicina” importante per non impazzire, ma può essere anche un buon inizio per ribellarsi al controllo del manipolatore.
Lavora per ricostruire la tua autostima.
Ricorda a te stesso che sei una persona amabile e capace, indipendentemente dall’opinione del gaslighter.
Ancora, potrebbe essere utile tenere un diario privato nel quale tenere traccia degli eventi che è probabile che il gaslighter contesti. Registra anche le esperienze positive e affermazioni di valore personale, utili per rinsaldare la tua autostima.
Chiedi aiuto professionale.
Le vittime dei manipolatori affettivi, spesso, perdono la fiducia in se stesse e vivono in un costante stato di ansia, stress e depressione.
Se ti riconosci in questo paragrafo, probabilmente avrai bisogno dell’aiuto di uno psicologo, per uscire dagli effetti devastanti del gaslighting.
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Tristan
L'ultimo Cavaliere Drago
G. Elettra Cormaci
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COLLANA: InFantasia
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Aiutato da Thanor, il ragazzo conoscerà le sue vere origini e imparerà a domare e usare la forza del drago. Insieme al druido e ad altri amici valorosi partirà alla ricerca del tesoro dei Nibelunghi, una volta appartenuto a suo padre. Un tesoro ambito da tanti, ma che nelle mani delle persone sbagliate potrebbe portare alla distruzione delle tre terre.
Tristan e i suoi compagni dovranno affrontare rischiose sfide che li metteranno alla prova e un nemico molto pericoloso che minaccia la pace e la tranquillità di tutte le Terre.
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Articolo: Il 25 Aprile: Celebrando la Rinascita dell’Italia dalla Tirannia Fascista Elettra G. Cormaci giovedì 25 aprile 2024 -

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