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venerdì 6 ottobre 2017

Copia di le avventure di Alit ... piccolo e grande guerriero Inuit.

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Roberta Bruzzone è un volto e un nome conosciuto. Questo credo dia fastidio a molti. Ma chi l’ha conosciuta in prima persona, come la sottoscritta, sa che in realtà non è proprio così. Roberta è una persona sensibile, investigatrice della giustizia in qualunque suo aspetto. La si vede dappertutto. Ok, e allora? Cosa c’è di male. Meglio allietarsi con trasmissioni tipo il grande fratello o l’isola dei famosi, dove a contendersela sono quattro volti (poco noti o quasi del tutto sconosciuti) che stanno lì a fare la fame? Ma a chi può importare? Eppure ci sono persone che lapidano personaggi come la Bruzzone, ma non disdegnano di guardare programmi come questi. Roberta ha frequentato l’Università della California, dove ha partecipato a “un periodo di training”, e in seguito alla Duke University (North Carolina – USA), dove è stata ricercatrice. È insignita di numerosi titoli (Presidente dell’Accademia Internazionale di Scienze Forensi, membro dell’International Association of Crime Analysts e molti, molti altri). Insomma, una carriera di tutto rispetto, senza dimenticare che la criminologa è anche un’ottima scrittrice di testi scientifici cui la sottoscritta ha letto e scritto recensioni. (il lato oscuro dei social media) per citarne alcuni. In questi giorni circola un documento tra i giornalisti, e non solo, che “diffama” le sue competenze curricolari: tutto falso. Ossia, gran parte delle sue esperienze accademiche non sarebbero pure invenzioni. Tutto da appurare, ok, ma ci sarebbero anche alcune testimonianze, smentite poi dalla stessa Roberta Bruzzone nell’intervista ad un altro quotidiano. Leggo in una recensione, che doo aver contattato varie Università americane dove la criminologa avrebbe acquisito esperienze curricolari la risposta è stata: “Non risulta che Roberta Bruzzone abbia frequentato master o altri corsi di formazione presso la nostra Università. Altre, come l’American Embassy in Rome, il Direttore della BSU di Quantico ha comunicato che non conoscono la Dottoressa Bruzzone e che non hanno mai avuto contatti per attività di ricerca con lei. Ma non è finita. Il rettore della Duke University assicura che “non risulta che Roberta Bruzzone si sia formata presso la loro Università ne abbia svolto attività di ricerca con noi”. Infine la Texas State University, nella persona del Prof. Kim Rossmo conclude, assicurando, che “la Signora Roberta Bruzzone non ha contribuito in nessun modo allo sviluppo del software Rigel e non ha nessuna connessione con la Texas State University”. Praticamente, la criminologa, secondo il documento che circola tra i giornalisti, avrebbe falsificato e gonfiato le sue esperienze. La criminologa, insomma, stando al documento, racconterebbe un sacco di frottole. D’altra parte, nella pagina di Facebook a lei dedicata scrive: “Meglio avere a che fare con gli assassini che con i giornalisti”. E probabilmente su questo ha ragione. Ma quando aggiunge, sempre sul social network, che “se sei bella ma non sei una escort vanno tutti in crisi in Italia, certo averlo saputo prima che per fare il mio lavoro bastavano occhi azzurri, capelli biondi e fisico ‘lussureggiante’ me li risparmiavo tutti gli studi fatti, le specializzazioni e i continui aggiornamenti in giro per il mondo”, allora qualche dubbio dovrebbe sorgere nelle teste di chi dovrebbe ragionare e non buttare sentenze sull’inqualificabilità della criminologa. Non dimentichiamo che tra le tante presunte “bugie”, la criminologa aiuta anche le donne e le vittime di violenza. È consulente tecnico di Telefono Rosa nell’ambito di casi di violenza domestica, violenza sessuale, di stalking e di omicidio. Ha maturato numerose esperienze formative in Italia e all’estero. È membro del comitato scientifico della Polizia Postale e delle Comunicazioni. Svolge attività di docenza in vari corsi di perfezionamento e master universitari di numerose Università italiane. Ma non è tutto. Roberta Bruzzone, acclamata da diversi blog per il suo fascino al quale molti uomini e anche molte donne non restano indifferenti, è anche docente universitario, Presidente dell'Accademia Internazionale di Scienze Forensi e Direttore Scientifico de “La Caramella buona Onlus” (associazione di volontariato contro la pedocriminalità). Sono comunque sicura, che sia facile screditare una persona, per il semplice fatto, che sia in primis una “donna” che ce l’ha fatta, che ha la grinta per combattere il marcio in una società ormai infangata sino alle midolla e misogina. Che un Bruno vespa, sia così sciocco e poco intelligente nell’invitarla nella sua seguitissima trasmissione perché raccomandata e non solo perché la Bruzzone abbia senza alcun dubbio le competenze accademiche che le competono. Mi chiedo, come credo molti lettori, si domanderanno, del perché la criminologa dovrebbe ingigantire un curriculum che le farebbe perdere la fiducia e la credibilità nella sua professione? Io me lo sono chiesto, e voi? Articolo postato sull’angolo della fantasia il del 6/10/2017 – di Grazia Elettra Cormaci (blogger, vlogger, youtuber, consulente editoriale freelance e per la casa editrice il “Ciliegio”, editing e correttore di bozze e traduttore editoriale dall’inglese all’italiano)

Recensione: "Exception" è il primo volume della serie "Kaleven College" Autore: Ingrid Rivi -

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