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giovedì 2 giugno 2022

2 GIUGNO - FESTA DELLA REPUBLICA ITALIANA








2 Giugno - festa della Repubblica italiana









 

 

 

2 GIUGNO, FESTA DELLA REPUBBLICA: LE ORIGINI, LA STORIA, PERCHÉ SI FESTEGGIA

 

La Festa della Repubblica italiana si celebra il 2 giugno perché, proprio tra il 2 e il 3 giugno 1946, si tenne il  referendum con cui gli italiani, dopo 85 anni di regno della dinastia dei Savoia (di cui 20 di dittatura fascista, conclusa durante la Seconda Guerra Mondiale, scelsero di far diventare l'Italia una Repubblica costituzionale, abolendo la monarchia.

 

Buon compleanno Repubblica!

 

 


 

 

Per saperne di più

 

 


 

Che cosa significa  Repubblica?

 In latino “res publica” significa cosa pubblica cioè di tutti, infatti si distingue dalla monarchia assoluta perché la sovranità appartiene al popolo. Il 2 giugno per la prima volta in Italia il diritto di voto fu esteso anche alle donne, fino ad allora escluse dall'elettorato.


 

Perché si chiama Repubblica?


Dal latino res publica («cosa pubblica», cioè cosa di tutti), questo termine, fino alle soglie dell'età moderna, era usato prevalentemente come sinonimo di Stato.

 







Perché è Stato scelto il 2 giugno come festa della Repubblica?



La Festa della Repubblica italiana si celebra il 2 giugno perché, proprio tra il 2 e il 3 giugno 1946, si tenne il referendum con cui gli italiani, dopo 85 anni di regno della dinastia dei Savoia (di cui 20 di dittatura fascista, conclusa durante la Seconda Guerra Mondiale), scelsero di far diventare l'Italia una repubblica fondata sul lavoro...

 

 


 


 



Chi ha fondato la Repubblica Italiana?


 

Il 16 marzo 1946 il principe Umberto decretò, come previsto dall'accordo del 1944, che la forma istituzionale dello Stato sarebbe stata decisa mediante referendum da indirsi contemporaneamente alle elezioni per l'Assemblea Costituente.

 

 






Chi ha votato nel 1946?

Ebbero diritto di voto tutti gli italiani, uomini e per la prima volta, donne, di almeno 21 anni d'età. Gli aventi diritto al voto rappresentavano il 61,4% della popolazione.

 







Cosa vuol dire che l'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro?



Affermare che la nostra è una “Repubblica democratica fondata sul lavoro” significa dover assicurare a tutti la possibilità di lavorare, perché tutti i lavoratori devono essere nelle condizioni materiali e spirituali di contribuire all'organizzazione della vita politica, economica e sociale del Paese.






 

Che vuol dire che l'Italia è una Repubblica democratica?



Che cosa significa "Repubblica democratica"? Esprime la forma di governo italiana. In essa, tutte le cariche pubbliche, compresa quella che rappresenta l'unità nazionale (Capo dello Stato), si riconducono direttamente o indirettamente al consenso del popolo.

 





 

Qual è la differenza tra repubblica e monarchia?

 


La differenza principale tra le due forme è che nella monarchia il capo di stato (detto “re”, o “sovrano”) viene scelto per via ereditaria, mentre nella repubblica il capo di stato (chiamato solitamente “presidente”) viene scelto attraverso libere elezioni.

 





Quale civiltà antica formo una repubblica?


La Repubblica romana (Res publica Romana) fu il sistema di governo della città di Roma nel periodo compreso tra il 509 a.C. e il 27 a.C., quando l'Urbe fu governata da un'oligarchia repubblicana.









 

Cosa c'era prima della Repubblica Italiana?


Dal 1861 al 1946 fu una monarchia costituzionale basata sullo Statuto Albertino, concesso nel 1848 da Carlo Alberto di Savoia ai suoi sudditi del Regno di Sardegna, prima di abdicare l'anno successivo.

 




Che si mangiava il 2 giugno nel 1950?


La festa del 2 Giugno è la Festa della Repubblica.
...
Festa della Repubblica – la cucina italiana negli anni 50′

Pranzo

Cena

Mercoledì

Passato di fagiuoli con cavoli Bistecche toscane

Stracciatella in brodo di estratto di carne Fritto di provatura

 



 

I primi dodici articoli della Costituzione italiana

 





 

COSTITUZIONE ITALIANA

Firma della Costituzione Italiana — Fonte: Ansa


La Costituzione italiana,, nei suoi primi 12 articoli, esprime i principi fondamentali su cui poggia la vita dello Stato. Su tali principi fondamentali della Costituzione devono essere interpretate le norme costituzionali quindi non devono essere usate come espressioni politiche. Quelli principali sono: principi di democrazia, principio lavorista, di libertà, di eguaglianza e di pluralismo.

L'elenco completo dei principi fondamentali della Costituzione Italiana:

Democrazia – art. 1, 1° comma

Sovranità popolare – art. 1, 2° comma

Inviolabilità dei diritti – art. 2

Uguaglianza  formale ed uguaglianza sostanziale – art. 3

Diritto al lavoro – art. 4

Riconoscimento delle autonomie locali – art. 5

Tutela delle minoranze linguistiche – art. 6

Libertà religiosa – art. 8

Sviluppo della cultura, della tutela ambientale e del patrimonio storico ed artistico – art. 9

Riconoscimento di collaborazioni internazionali – art. 10

Ripudio della guerra come strumento di offesa a– art. 11

Struttura della bandiera italiana – art. 12

 

PRINCIPIO DEMOCRATICO

 

L'articolo 1  della  Costituzione dichiara che l’Italia è una repubblica democratica e che la sovranità appartiene al popolo; quindi Repubblica democratica significa che tutti i cittadini hanno diritto alle libertà che nessuno può violare ne limitare; diritto dell’integrità fisica della persona, al nome, al cognome, alla privacy ecc. I diritti sociali comprendono la libertà di parola, di pensiero, di religione, di stampa e di riunione. Tra i diritti politici sono fondamentali, il diritto al voto e di partecipazione alle cariche pubbliche.

I principi fondamentali e la prima parte della  Costituzione  contengono, innanzitutto, un ampio riconoscimento dei diritti civili e politici essenziali, che sono garantiti nella loro immodificabilità: l'uguaglianza davanti alla legge e l'inviolabilità dei diritti dell'uomo Espressamente tutelate sono le minoranze linguistiche. Sono poi riconosciuti esplicitamente i diritti della famiglia, dei minori, il diritto alla salute, la libertà delle arti e delle scienze, il diritto all'istruzione.

 

PRINCIPIO LAVORISTA

 

L’art. 1 sostiene che l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro; in sostanza il sistema democratico ha attribuito al lavoro un valore primario che va a sostituire il principio quale sosteneva che il nostro sistema sociale era basato sul censo e condizioni sociali ereditate.

 

L’art. 2 riconosce le libertà civili, infatti, recita che:

La repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità.

In questo caso si tratta di diritti primari, quali il diritto alla vita e alla salute e delle libertà civili affermatesi come la libertà di religione, la libertà d’associazione e di espressione.

 

 

PRINCIPIO DI EGUAGLIANZA

 

Nell’art. 3 si afferma il principio di eguaglianza dei cittadini fondamentale per il raggiungimento della democrazia. L’eguaglianza si distingue tra eguaglianza formale e sostanziale.

L’eguaglianza formale si rende concreto quando l’art. 3 afferma che tutti i cittadini sono eguali davanti alla legge, quindi eguaglianza rispetto alla legge. Questo principio pone il divieto di operare discriminazioni irragionevoli ogni volta che situazioni uguali sono trattate in modo diverso diventando principio di ragionevolezza della legge.

L’eguaglianza sostanziale è affermata nel secondo comma dell’art. 3 in cui si recita che “è compito della Repubblica rimuovere ostacoli di ordine economico e sociale”.

 

PRINCIPIO DI DECENTRAMENTO DELLO STATO

 

L’art. 5 sancisce che:

La Repubblica una e indivisibile, riconosce le autonomie locali [...].

Unità e indivisibilità che nel loro interno trovano forme di decentramento poiché si riconoscono le autonomie locali e le si promuove.

 

 

 

PRINCIPIO DI LIBERTÀ RELIGIOSA

 

Gli artt. 7-8 affermano la libertà religiosa poiché tutti sono liberi di professare liberamente la propria fede religiosa. L’art. 7 afferma:

Lo stato e la chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.

Le regole delle chiese possono trovare contrasto con quelle dello stato pertanto si ha un atteggiamento aconfessionale, nel senso che non si riconosce nessuna religione di stato per cui tutte le chiese sono poste allo stesso livello, confessionale nel senso che lo stato eleva una religione di stato pertanto in situazione di privilegio rispetto le altre. Nonostante l’indipendenza tra stato e chiesa cattolica, grazie al nuovo concordato, accordo di modifica dei patti lateranensi, si sono mantenuti alcuni punti quali:

i matrimoni tenuti con il rito cattolico continuano ad avere effetti civili;

l’insegnamento della religione nelle scuole non è più obbligatorio;

è stabilito un contributo finanziario a sostentamento del clero.

 

L’art. 8 c. 2 disciplina il rapporto tra stato e altre confessioni religiose affermando che hanno diritto di organizzarsi secondo loro statuti, in quanto non contrastino con l’ordinamento dello stato.

 

 

PRINCIPIO DI SVILUPPO DELLA CULTURA E DELL'AMBIENTE

 

L’art. 9 promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. In questo articolo si rileva l’importanza dello sviluppo attraverso la cultura e la scoperta di nuove tecnologie purché questo sia eseguito nel rispetto e la tutela del paesaggio e del patrimonio storico e artistico della Nazione.

 

 

L’art. 6: La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche.

 

L’art. 10: Sancisce il principio secondo il quale s’istaurano i rapporti tra l’ordinamento giuridico italiano e le norme di diritto internazionale. L’Italia si conforma alle regole internazionali rende l’effettiva libertà allo straniero che è privato dell’esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana.

 

L’art. 11: In questo articolo l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali e s’impegna a promuovere iniziative volte ad assicurare la pace e la giustizia fra Nazioni.

 

L’art. 12: L’articolo 12 sancisce la norma costituzionale sul tricolore, l'origine storica e il valore simbolico della bandiera italiana.

 

La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni

 

 





 

Curiosità

 


Cosa significano i colori dell'Italia?


Diversi sono i significati attribuiti ai colori della bandiera: in base ad un prima lettura, sostenuta in diversi scritti anche da Carducci e Pascoli, il verde richiama i prati e la macchia mediterranea, il bianco le nevi e il rosso è un omaggio ai soldati morti nel corso nelle diverse guerre che hanno coinvolto il nostro Bel paese.

 







 





Perché la bandiera è verdebianca e rossa



Il bianco e il rosso, infatti, comparivano nell'antichissimo stemma comunale di Milano (croce rossa su campo bianco), mentre verdi erano, fin dal 1782, le uniformi della Guardia civica milanese.





 

Leggenda sul tricolore.


Una leggenda narra che i tre colori della nostra bandiera abbiamo un loro concetto ben preciso: il verde per ricordare i nostri prati, il bianco per ricordare le nevi perenni e il rosso, per il sangue versato nella guerra.

 

 



 

Chi ha inventato la bandiera italiana?


Giuseppe Compagnoni


Il tricolore italiano quale bandiera nazionale nasce a Reggio Emilia il 7 gennaio 1797, quando il Parlamento della Repubblica Cispadana, su proposta del deputato Giuseppe Compagnoni, decreta "che si renda universale lo Stendardo o Bandiera Cispadana di Tre Colori Verde, Bianco, e Rosso,

 



 



Come è nata la bandiera?

 

 

L'origine della bandiera è antichissima. I primi esempi risalgono probabilmente al 1000 a. C. Anche gli antichi Egizi utilizzavano le bandiere, e la Bibbia parla di insegne delle 12 tribù di Israele.

 






 

Quando fu adottato il tricolore?


I colori nazionali italiani erano comparsi per la prima volta a Genova il 21 agosto 1789 su una coccarda tricolore, mentre il primo stendardo militare verde, bianco e rosso, era stato adottato dalla Legione Lombarda a Milano l'11 ottobre 1796.

 

 






 

Qual è il simbolo dello Stato italiano?



 

L'emblema della Repubblica Italiana è caratterizzato da tre elementi: la stella, la ruota dentata, i rami di ulivo e di quercia. Il ramo di ulivo simboleggia la volontà di pace della nazione, sia nel senso della concordia interna che della fratellanza internazionale.

 

 

 


 

 

Come sono disposti i colori della bandiera italiana?


È una bandiera composta da tre colori, partendo dall'asta, da verde, bianco e rosso, colori nazionali dell'Italia, a tre bande verticali di eguali dimensioni, così definita dall'articolo 12 della Costituzione della Repubblica Italiana, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale nº 298 edizione straordinaria, del 27 dicembre ..

 





 

Come era prima la bandiera italiana?

 

 

La bandiera si presentava divisa in tre fasce verticali; riportava inoltre la scritta "Legione Lombarda" e il numero di coorte, mentre al centro era presente una corona di quercia che racchiudeva un berretto frigio e una squadra massonica con pendolo.

 








 

Buona festa della Repubblica a tutti

 

 

E...




Alla prossima

 

 











                                            E. G. Cormaci 

Romana di adozione, vive a Manziana, un grazioso angolo immerso nel verde. Si  interessa da sempre di letteratura. Diplomata con specializzazione in scrittura creativa, scrive sceneggiature per il cinema e la TV, tra cui quella per la fiction Io non dimentico. (Canale 5 – anno; 2007) Lavora come consulente editoriale, editor, blogger, correttore di bozze, Ghostwriter e giornalista freelance; scrive articoli su fatti di cronaca. Per il Ciliegio, dirige come blogger la rubrica mensile: “Uscite Succose” da lei ideata, dove vengono recensiti libri, video/intro dei nuovi libri editati dalla casa editrice. Il suo corso di scrittura creativa livello avanzato è stato pubblicato sulla piattaforma di Life Learning

 Sulla rubrica “Piacevoli letture”, sempre da lei ideata per la casa editrice Triskell - e Per la rubrica “Straordinarie letture” da lei ideata e diretta per la NUA edizioni,  e sulla rubrica “Sognando tra le parole”, sempre da lei ideata, per la casa editrice PuBmePotete trovare le segnalazioni e le sue recensioni sul blog: “L’angolo della fantasia – letture infinite.


Per Neri Pozza

Rubrica: “ll Nido dei libri”

Recensisce libri su Respiro di Libri Blog, e per Infiniti mondi – scrittori indipendenti di Andrea Zanotti.

Autrice eclettica e creativa con svariate passioni, continua a coltivare quella per la narrativa.


 

Recapiti:

 

Potete trovare le segnalazioni, recensioni di

 autrici self e no sul suo Blog:

L’angolo della fantasia – letture infinite

https://alit-grazia.blogspot.com/...

 

Rubrica “Uscite succose” del Ciliegio edizioni, potete consultare il  https://piccoletto11lukeletturesuccose.blogspot.com/...

 

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