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martedì 7 ottobre 2025

Articolo di Elettra G. Gray: Gaza, i bambini nel mirino e l’impossibile domanda dell’adozione internazionale - 7 ottobre 2025 -

 

Khaled e Jidou


Link articolo 

https://alit-grazia.blogspot.com/2025/10/articolo-di-elettra-g-gray-gaza-i.html


 


«Sono così spaventata, venite»

Gaza, i bambini nel mirino e l’impossibile domanda dell’adozione internazionale


Articolo

Di Elettra G. Gray –

 6 ottobre 2025

Didascalia: La Striscia di Gaza, ottobre 2025. I civili continuano a vivere sotto assedio. Le storie di bambini come Hind e Abdul Rahim, Khaled e Jidou sono diventate simboli di una crisi umanitaria che scuote le coscienze.





 

Articolo

Di Elettra G. Gray –

 7 ottobre 2025

Didascalia: La Striscia di Gaza, ottobre 2025. I civili continuano a vivere sotto assedio. Le storie di bambini come Hind e Abdul Rahim, Khaled e Jidou sono diventate simboli di una crisi umanitaria che scuote le coscienze.

 

La voce di Hind Rajab: «I’m so scared, please come…»

Il 29 gennaio 2024 una voce di bambino si è levata in un controllo di emergenza a Gaza: «I’m so scared, please come…» — “Ho tanta paura, venite…”. Era la voce di Hind Rajab, secondo le ricostruzioni una bambina di cinque/sei anni intrappolata in un’automobile crivellata di colpi insieme a membri della sua famiglia. L’audio, diffuso dalla Mezzaluna Rossa Palestinese, è diventato simbolo della fragilità della vita civile nella Striscia: paramedici che tentano una missione di soccorso, ambulanze distrutte, e infine corpi recuperati giorni dopo in cortili sfigurati dalla guerra. La vicenda è stata ricostruita da grandi testate internazionali e da investigatori indipendenti: la storia di Hind è documentata da interdizioni audio, ricostruzioni giornalistiche e analisi forensi.



Raccontare Hind: la voce che non è stata salvata

L’audio pubblicato mostra ore di attesa, il soccorso che prova a raggiungere l’auto ma poi perde i contatti, e infine il tragico ritrovamento: Hind, sua cugina Layan (15 anni) e altri membri della famiglia furono trovati morti dopo il ritiro delle forze dall’area; due paramedici inviati al soccorso risultarono anch’essi uccisi. La vicenda è stata ripresa da reportage del Washington Post, della Guardian, della Reuters e da indagini di organizzazioni indipendenti che hanno analizzato i danni al veicolo e i segnali audio. Il caso ha avuto ricadute più ampie: è diventato soggetto di un film documentario e di inchieste che chiedono responsabilità per gli attacchi contro civili e mezzi di soccorso. The Washington Post+2The Guardian+2

«Hind è diventata il volto della vulnerabilità dei civili, e di una generazione che cresce tra macerie e paura», commenta la giornalista Layla Odeh, da Rafah.

L’adozione internazionale: un sogno umanitario, un labirinto legale

Le immagini dei bambini di Gaza hanno riacceso un dibattito globale:
si possono adottare per procura i bambini palestinesi orfani di guerra?

In teoria, la risposta è no — almeno non nei modi immediati che l’opinione pubblica immagina.
La Convenzione dell’Aja del 1993 e la Convenzione ONU sui diritti del fanciullo vietano trasferimenti non tracciati e proteggono il diritto dei minori a restare nel proprio contesto culturale.

«L’adozione internazionale non può essere una risposta all’emergenza, ma solo l’ultimo passo di un percorso lungo, sicuro e verificato», spiega l’avvocata per i diritti umani Miriam Esposito.
«Oggi, la priorità è la protezione in loco, la tracciabilità e la ricostruzione dei legami familiari.»

Corridoi umanitari, affidi temporanei e programmi di sostegno a distanza restano le vie più realistiche per agire nel rispetto delle norme e della dignità dei bambini.





 

Articolo

Di Elettra G. Gray –

 7 ottobre 2025

Didascalia: La Striscia di Gaza, ottobre 2025. I civili continuano a vivere sotto assedio. Le storie di bambini come Hind e Abdul Rahim, Khaled e Jidou sono diventate simboli di una crisi umanitaria che scuote le coscienze.

 

La voce di Hind Rajab: «I’m so scared, please come…»

 https://www.raiplay.it/video/2025/10/Larme-della-fame-contro-i-gazawi---PresaDiretta-05102025-aa30c760-10dc-4b00-8fea-f5ad24709a86.html

Aggiornamento – 6 ottobre 2025

Abdul Rahim Muhammad Hamden: il bambino “dato per morto” è vivo

Nuove informazioni confermate da Al Jazeera, Rai PresaDiretta e dalla Gaza Humanitarian Foundation (GHF) chiariscono che Abdul Rahim Muhammad Hamden, 8 anni, è vivo.

Il bambino, originario del nord della Striscia, era stato indicato come morto a fine luglio, dopo che un video virale lo mostrava apparentemente senza vita mentre tornava da un punto di distribuzione alimentare.
Per settimane, il suo nome era diventato simbolo della fame e della disperazione a Gaza.

Ora la GHF ha diffuso un comunicato ufficiale:

“Il minore identificato come Abdul Rahim Muhammad Hamden non è deceduto. È stato soccorso dai nostri operatori e trasferito in un centro sicuro nel sud della Striscia, dove riceve cure mediche e supporto psicologico.”

Secondo il portavoce della fondazione, Anthony Aguilar, la confusione nacque da un errore di identificazione: un altro bambino, di corporatura simile, era stato colpito mortalmente sulla stessa strada.

“È un piccolo miracolo — ha dichiarato Aguilar — ma anche una lezione di giornalismo: la verifica dei fatti salva vite e reputazioni.”

La storia di Abdul Rahim, che aveva percorso chilometri per trovare del cibo per la madre malata, resta comunque emblematica. Dimostra quanto la sopravvivenza, in guerra, sia spesso frutto di coincidenze e della presenza di reti umanitarie attive nonostante i rischi.


L’infanzia negata e la memoria collettiva

Secondo Save the Children e OCHA, più di 17.000 bambini a Gaza risultano feriti, dispersi o orfani dopo un anno di conflitto.
Le scuole sono diventate rifugi, e i centri per minori operano in condizioni di assedio.
Molti operatori internazionali parlano apertamente di “trauma generazionale”.

«I bambini di Gaza non sono numeri. Sono storie reali», ricorda Rasha Abu Salem, educatrice dell’UNRWA.
«Ogni nome perso nei registri è una parte di futuro che si spegne.»

Lezione morale e giornalistica

Il caso di Abdul Rahim Muhammad Hamden è un monito contro la disinformazione e le conclusioni affrettate.
Verificare, contestualizzare, evitare la generalizzazione: è il dovere etico di chi racconta la guerra.
Non serve mitizzare né demonizzare interi popoli, ma chiedere responsabilità individuali, protezione dei civili e rispetto del diritto internazionale.

Riflessione dell’autrice

Scrivere di Gaza significa attraversare la soglia del dolore umano.
Ogni nome che pronunciamo — Hind, Abdul Rahim, Layan, Khaled, Jidou — è un frammento di un’infanzia che avrebbe dovuto essere solo gioco, scuola, abbracci.
E invece diventa cronaca, cifra, testimonianza.

Non è possibile rimanere neutrali davanti alla sofferenza dei bambini.
Non serve schierarsi tra bandiere, ma schierarsi dalla parte dell’umanità.
Chi difende la vita, chi rifiuta l’odio, chi protegge i civili, sta già scegliendo la parte giusta della storia.

Dire “no alla guerra” non è un atto di ingenuità, ma di lucidità.
Dire “no al genocidio, a ogni genocidio” significa ribadire che nessuna sicurezza, nessuna ideologia, nessun trauma può giustificare la distruzione sistematica di un popolo.

Le guerre lasciano sempre macerie, ma tra le pietre e la polvere nascono anche voci come quella di Hind, che continua a chiedere aiuto da un telefono rotto, o come quella di Abdul Rahim, che ci insegna che anche nel buio più ignobile può sopravvivere la speranza.

Se esiste ancora una speranza per il mondo, è nella capacità di riconoscere l’altro come essere umano, non come nemico.
Finché sapremo indignarci, piangere e scegliere la vita — anche solo in una frase, in un gesto, in un soccorso — allora non tutto sarà perduto.

Box legale

Fonti normative principali:

Convenzione dell’Aja (1993) sull’adozione internazionale

Convenzione ONU sui diritti del fanciullo (1989)

IV Convenzione di Ginevra (1949) — tutela dei civili nei conflitti

Protocollo I aggiuntivo (1977) — protezione di minori e operatori sanitari

Fonti e bibliografia essenziale

Forensic ArchitectureThe Killing of Hind Rajab

The GuardianHind Rajab, 5, found dead in Gaza

ReutersGaza girl’s desperate pleas shake Venice in “The Voice of Hind Rajab”

Al JazeeraGHF: Abdul Rahim Hamden is alive after aid confusion (04/10/2025)

Rai – PresaDirettaLa fame dei bambini di Gaza (puntata del 05/10/2025)

Save the Children / OCHA Report 2025 su minori e crisi umanitaria a Gaza

 

Nota di redazione:
Una precedente versione di questo articolo citava fonti che indicavano Abdul Rahim Muhammad Hamden come deceduto.
Alla luce delle conferme ufficiali della Gaza Humanitarian Foundation e di Al Jazeera, il testo è stato aggiornato al 6 ottobre 2025.


 

Articolo

Di Elettra G. Gray –

 7 ottobre 2025

Didascalia: La Striscia di Gaza, ottobre 2025. I civili continuano a vivere sotto assedio. Le storie di bambini come Hind e Abdul Rahim, Khaled e Jidou sono diventate simboli di una crisi umanitaria che scuote le coscienze.

 

https://www.raiplay.it/video/2025/10/Larme-della-fame-contro-i-gazawi---PresaDiretta-05102025-aa30c760-10dc-4b00-8fea-f5ad24709a86.html


 

alcuni casi confermati o ben documentati più recenti di bambini uccisi a Gaza, che possono essere considerati emblematici. Ecco un elenco con nomi, età e circostanze, più le fonti:

 

Nome

Età / Qualifica

Situazione / Nota particolare

Hind Rajab

5-6 anni

Uccisa in un’auto crivellata dal fuoco, insieme alla sua famiglia, mentre fuggiva da una zona pericolosa. Il suo caso è diventato simbolo della vulnerabilità dei civili. Al Jazeera+3Reddit+3Reddit+3

Sidra Hassouna

7 anni

Morta (insieme ad altri membri della famiglia) durante bombardamenti a Rafah; la sua morte ha avuto ampia diffusione mediatica anche per le immagini che ritraevano la famiglia colpita. Wikipedia

Bambini al-Najjar

da pochi mesi a 12 anni

In Khan Yunis, attacco ad una casa: 9 dei figli della coppia al-Najjar morti; solo uno dei figli è rimasto vivo dopo l’attacco, con gravi ferite. Età varie, bambini molto piccoli inclusi. Wikipedia

Aseel e Aser Abu al-Qumsan

neonati (sotto 1 anno)

Morti nel bombardamento del loro edificio a Deir al-Balah; i genitori erano appena usciti per registrare la loro nascita. Le Monde.fr

Altri bambini emblematici uccisi a Gaza

Nome

Età / Dettaglio

Circostanza / Nota particolare

Yaqeen Hammad

11 anni

Giovane influencer palestinese, conosciuta per attività umanitarie; uccisa in un bombardamento su Deir el-Balah, casa famiglia, media tributi per lei. Wikipedia+2Al Jazeera+2

I bambini della famiglia Al-Najjar

da 7 mesi a 12 anni

Casa della dottoressa Alaa al-Najjar (pediatra) a Khan Younis; nove dei dieci figli della famiglia uccisi in un attacco aereo, età minorenni. Wikipedia+1

Siwar Jamassi

Bambina (età non specificata)

Uccisa in un attacco israeliano (“latest attack”); la sua immagine sopra le macerie è diventata virale sui social. Sudan Independent

Omar e Layan

(Layan era adolescente, Omar età non specificata)

Uccisi assieme alla madre durante un attacco. Il contesto è stato ampiamente diffuso sui social come esempio di civili colpiti. Sudan Independent

Famiglia del dottor Al-Najjar

Bambini tra 7 mesi e 12 anni

Vedi sopra: Sindacato al caso Al-Najjar, dove sono coinvolti più figli, il padre gravemente ferito, madre coinvolta come professionista sanitaria. Wikipedia+1




Note importanti su numeri e contesto

  • Secondo Save the Children, dal conflitto iniziato nell’ottobre 2023, oltre 20.000 bambini sono stati uccisi a Gaza. Save the Children UK
  • Il ministero della salute di Gaza ha pubblicato un elenco con migliaia di nomi di deceduti, includendo oltre 11.355 minorenni, con età, data di nascita, dettaglio del decesso. Tuttavia, molti nomi restano senza specifiche dettagliate nei media internazionali. Le Monde.fr

 Le immagini che arrivano da Gaza in questi giorni sono un grido muto: bambini e bambine ridotti a ombre, scheletrici, stremati dalla fame e dalla sete. I loro corpi raccontano una sofferenza che le parole non riescono più a contenere.

La popolazione è allo stremo.

Ma cosa significa davvero morire di fame❓

Significa che il corpo comincia a consumare sé stesso. Che la mente si spegne lentamente. Che ogni respiro diventa più debole, finché tutto si ferma.

È una morte lenta, spietata, disumana. Ed è quella che oggi sta consumando il popolo di Gaza.
Gli aiuti umanitari restano fermi, a pochi metri da chi lotta per sopravvivere.

Senza cibo.
Senza acqua.
Senza cure.
Senza futuro.

https://www.instagram.com/savethechildrenitalia/?e=e65370ca-cbb1-4533-862e-2f494801b5c6&g=5



https://www.raiplay.it/video/2025/10/Larme-della-fame-contro-i-gazawi---PresaDiretta-05102025-aa30c760-10dc-4b00-8fea-f5ad24709a86.html



UNICEF Italia

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Il bambino in questa foto, scattata ieri, si chiama Yazan. Ha appena 2 anni, ma il suo tempo sta già per scadere. Suo padre è malato e inabile al lavoro, sua madre Naima gira invano per il campo profughi di Al-Shati, sul litorale di Gaza City, cercando disperatamente del cibo che non c'è.

A Gaza sono ormai stati superati i livelli di allarme per 2 dei 3 indicatori che identificano formalmente uno stato di carestia: a renderlo noto sono UNICEF, Food and Agriculture Organization of the United Nations (FAO) e World Food Programme, in un rapporto diffuso oggi 👉https://www.unicef.it/.../gaza-le-agenzie-onu-avvertono.../

Il 16,5% dei bambini di Gaza è affetto da malnutrizione grave acuta, lo stadio che comporta un rischio imminente per la sopravvivenza, e che rende necessarie specifiche terapie nutrizionali.

Per loro, l'unica speranza è che siano riaperti immediatamente e senza restrizioni i valichi di accesso alla Striscia alle migliaia di camion carichi di cibo e medicine, bloccati da mesi dalle forze armate israeliane.

Protrarre il blocco equivale a una condanna a morte, per Yazan e migliaia di altri bambini innocenti.

📷- © UNICEF/UNI838255/El Baba


PresaDirettaL'arma della fame contro i gazawi - 05/10/2025

St 2025/2628 min

Un po' di latte in polvere, scaduto, acquistato a carissimo prezzo al mercato nero, unito a farina di fagioli. Ecco l'unico alimento possibile per Hammud a Gaza. Per tanti altri neonati, non c'è neanche questo. A raccontare la vita quotidiana nella Striscia di Gaza è lo zio di Hammud, il giornalista palestinese Al Hassan Selmi. E proprio la fame, la carenza di cibo, il sistema di aiuti, la malnutrizione sono al centro del reportage della squadra di Riccardo Iacona con le accuse di un ex contractor e un ex addetto alla logistica; le indagini del Forensic Architecture dell'Università Goldsmiths di Londra, il progetto immobiliare sulla Striscia, la difesa da parte della Gaza Humanitarian Foundation. Intervista ad Alex de Waal, tra i più importanti studiosi al mondo di fame. Perché troppo spesso, a Gaza, si deve scegliere se morire sotto le bombe



https://www.raiplay.it/video/2025/10/Larme-della-fame-contro-i-gazawi---PresaDiretta-05102025-aa30c760-10dc-4b00-8fea-f5ad24709a86.html



https://www.facebook.com/UNICEF-Italia?__cft__[0]=AZUFpaG2jcofWvzD4dcTfkptuCXgyUS3JCTbJKqf16MCqrEiLNLtlK7wqkzsMYmc-3guviYIeWAYOqxrg7H788D52zbw_SKKqEGckpMG-K_FZaKfsGgG6GfyJPjQPNCy4KIb6RdgrblU3jyiPEXppmTWAEW2dtIG9z8wWKDs7kUfMQ&__tn__=-UC%2CP-R


https://www.instagram.com/reel/DPBucjNFRTX/

PresaDiretta 2025/26 - L'arma della fame contro i gazawi - 05 ...

https://www.raiplay.it/video/2025/10/Larme-della-fame-contro-i-gazawi---PresaDiretta-05102025-aa30c760-10dc-4b00-8fea-f5ad24709a86.html

PresaDiretta 2025/26 - Reportage: la fame dei bambini di ...

 

https://www.raiplay.it/video/2025/10/Reportage-la-fame-dei-bambini-di-Gaza---PresaDiretta-05102025-5b91f532-b721-4438-aead-163c59a09264.html

PresaDiretta 2025/26 - La guerra totale - 05/10/2025 - Video

 

https://www.raiplay.it/video/2025/09/La-guerra-totale---PresaDiretta---Puntata-del-05102025-2053d5d4-5d69-44f9-9ad2-e82135b595b0.html

PresaDiretta 2025/26 - Cibo, saccheggi e spari, il ruolo della ...

 

https://www.raiplay.it/video/2025/10/Cibo-saccheggi-e-spari-il-ruolo-della-Gaza-Foundation---PresaDiretta-05102025-f697d8ab-0e0a-42d9-a4fb-db2f66f17d7f.html

Le ferite invisibili dei bambini di Gaza - PresaDiretta 27/04/2025

 

https://www.youtube.com/watch?v=neTIM-mEg4A

Gaza: "Io, sotto le bombe a 7 anni, ho perso papà e cinque ...

 

https://www.youtube.com/watch?v=KdcClgIHr9M

"La fame e la sete, così viviamo a Gaza"

https://www.raiplay.it/video/2025/10/Larme-della-fame-contro-i-gazawi---PresaDiretta-05102025-aa30c760-10dc-4b00-8fea-f5ad24709a86.html 

https://www.rainews.it/video/2025/05/gaza-manca-tutto-cosi-viviamo-coordinatore-conservatorio-testimonanza-ahmad-abu-asmad-0a65ecae-00c6-44aa-82e6-2b7d7dc88834.html

Gaza, 400 palestinesi morti di fame nel 2025. La denuncia di ...

 

https://stream24.ilsole24ore.com/video/mondo/gaza-400-palestinesi-morti-fame-2025-denuncia-una-madre-mio-figlio-e-debole-e-malnutrito/AH887uzC

 

 


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