Electra C, pseudonimo di Grazia Cormaci,
Romana, diplomata in specializzazione di scrittura creativa - cinema e fiction TV.
Anno 2005. Corso di professional Reader, scrittura
per cinema e fiction tv, anno
2008. Indetto dall’editore Giulio Perrone. Scrive
sceneggiature per il cinema e la tv, tratte sia dai suoi scritti sia da autori
celebri, tra cui lo sceneggiato Io non dimentico. Scrive filastrocche per
bambini per il sito: Filastrocche.it
Diploma
specialistico in: Copywriter. Ghostwriting, Editor e correttore di Bozze. Firstmaster).
– anno 2017)
Fin da piccola si dedica con passione alla
narrativa. Si presenta al mondo dell’editoria con lo pseudonimo Peg Fly, con il
quale pubblica per il Ciliegio Edizioni il fantasy Alit e lo spirito dei sogni,
esalogia adottata come lettura nelle scuole.
Una sua
raccolta di poesie è selezionata per il concorso indirizzato ai nuovi poeti
contemporanei della casa editrice Poeti e Poesie, diretta da Elio Pecora.
Con Dea
Planeta pubblica nel 2018 “Il destino di due sorelle”, classificatosi al primo
posto nella sezione “Narrativa edita” alla sesta edizione del Premio Internazionale di Poesia e Narrativa I
fiori sull’acqua.
Con Genesis Publishing pubblica il primo libro
della trilogia fantasy/epica Tristan - L’ultimo cavaliere drago.
Sempre con la Genesis publishing è uscito un
suo racconto Lei, nella raccolta di racconti per Halloween “Tenebrae” i cui
proventi saranno devoluti completamente in beneficienza all’Associazione
A.A.I.S. ONLUS IMPRESA SOCIALE.
In primavera, sempre con la Genesis uscirà il
secondo volume della trilogia fantasy/epico, “Tristan e i frammenti del drago”.
È autrice di Ninna Nanna della Luna, edita su
Filastrocche.it
Curatore
editoriale (talent scout), Agente letterario e collaboratore con
la casa editrice Echos. Legge e
valuta opere proponendole poi all’editore; preoccupandosi di cercare nuove
promesse da proporre sul mercato editoriale. (Con la Echos edizioni a breve
verrà pubblicato il romanzo di un giovane autore esordiente “Leonardo di Leo” -
Prima che finisca la notte - da lei curato) Verifica e corregge i testi da un
punto di vista generale e mette in evidenza lacune e aspetti che potrebbero
migliorare l’opera.
Mantiene i rapporti con l’autore come
referente della casa editrice e valuta che quanto prodotto sia in linea con le
caratteristiche della collana di riferimento.
Fa parte nel comitato di
lettura per il Ciliegio editore e Freelance, blogger
e giornalista freelance (Cura e scrive articoli su fatti di cronaca nel blog
l’angolo della fantasia (Femminicidio)
Recensisce libri su Respiro di Libri
Blog, e per Infiniti mondi – scrittori indipendenti di Andrea Zanotti.
Ha svolto attività di volontariato
presso l’associazione umanitaria “Tracce” lavorando a stretto contatto con le
problematiche sociali di ragazzi, bambini e anziani.
Collabora con l’insegnante Barbara
Onofri al progetto: “La magia della lettura” di cui è promotrice.
Ha insegnato scrittura creativa di
primo livello al centro culturale “Gabriella Ferri” di Roma e presso vari
Istituti scolastici tra cui la Gianelli di Roma, i cui ricavati servono per
ampliare le biblioteche scolastiche e sostenere i rispettivi centri culturali.
Il suo videocorso di scrittura
creativa “Il genio della creatività” di livello avanzato è stato pubblicato
dalla Life Learning.
Ha conseguito l’Abilitazione all’insegnamento - In educazione
degli adulti “Educare gli adulti alle Life skills”.
Istituto D’Istruzione superiore “S. Aleramo” anno: 2103/2014.
Training su: autoefficacia, gestione delle emozioni e tecniche
di rilassamento. Anno 2011/2012
Diploma di maturità: Educatore sociale per l’infanzia e tecnico
dei servizi socio sanitari (78/100.) Sibilla Aleramo Roma. 2013/2014 ((cinque
anni di inglese relativo alle materie scolastiche studiate: psicologia,
metodologia, filosofia, pedagogia, filosofia, igiene e sanità, malattie
relative alle disabilità, diritto ed economia aziendale, matematica e scienze.)
Via Cannizzaro, 16 Roma 00156
Corso e attestato: Certificazione delle
Competenze relativa al
Video
Corso “Didattica Inclusiva DSA e BES”
Dott.ssa Cristina Franceschini (con esame finale) in DSA E BSE – Sapere più.
Master (AISF) indirizzo: Examiner Forensic di studi in
psicologia criminale investigativa. Presidente dott.ssa Criminologa ‘Roberta
Bruzzone’ e il criminologo ‘Nicola Caprioli’ 2015/17.
Qualifica Professionale di Forensic Examiner 90/100. Maggio
2017.
Esperto in Scienze Forensi. Criminologia Investigativa e
criminal Profiling.
Tirocinio formativo: ‘Indagine su fascicolo di Cold case’
R.A.S.E.T. - Qualifica in:
Formazione Ricerca e Sviluppo -Training
Course: EVIDENCE COLLECTION - Crime Scene Investigation Techniques and
Strategies Training Course. (marzo 2016)
Attestato 5° livello: Corso Inglese Intermedio scuola Borsi Roma
Insegnante Anna Ferretti.
Corso della durata trimestrale in criminologia investigativa
alla Upter con il professor Luca Marrone Lumnsa.
Psicologia Criminale – corso online dott.re Igor
Vitale, attestato.
Attestato di autoipnosi e ipnosi regressiva con il dott.re Igor
Vitali e il Dr. Marco Paret.
Corso in new journalism Firstmaster.
Traduttore dall’inglese all’italiano. Con test di ammissione. −
Una razza maledetta di Elizabeth Gaskell “La Matita Rossa”.
Ha partecipato al meeting indetto
dalla Castelvecchi editore e lo scrittore Carlo A. Martigli per un contest di
scrittura horror per ragazzi con il romanzo, “Il vestito di carta”. Un suo
breve racconto, “l’urlo della bestia” di genere Steampunk è stato inserito
nella raccolta di racconti: “365 storie cattive”, i cui ricavati delle vendite sono
stati devoluti all’associazione Onlus per i bambini malati di emiplegia
alternante. Un altro racconto sul femminicidio è stato selezionato e inserito
nell’antologia “Roma” per il concorso “Scrivendo racconto” “Giubilei
Regnani-Historica”.
Ha partecipato e vinto il concorso
con l’Oublette edizioni, con il racconto, “Come una farfalla”, ed è entrata in
finale e vinto il concorso: “Emma alle porte della solitudine” con un breve
racconto. Tra i ritagli di tempo si diverte a scrivere soggetti comics.
Tra i quali: “Gess e Canc”, ancora
inediti.
Nel 2022, con la casa editrice il
Ciliegio uscirà il primo romanzo per ragazzi “Mosè il guerriero divino”, la
storia biblica di Mosè, rivisitata.
Ha nel cassetto il primo libro della
trilogia dark/fantasy: Nyx la strega dagli occhi viola, ancora inedito.
Ha all’attivo tanti altri soggetti e
romanzi di genere thriller e romance/thriller e fantasy per ragazzi tuttora
inediti, tra cui: “Morfeo Blu”
e L’ombra del peccato: genere romance
che a breve sarà pubblicato
dalla casa editrice Litteraly romance.
Il suo motto è: aiutare gli altri per
migliorare sé stessi –
Dice di se stessa:
“Amo Roma come fosse la mia città
natale, dove ho condiviso tutti i momenti, belli e meno piacevoli della mia
esistenza. Amo la musica jazz e tutti i suoi derivati. Billie Holiday,
conosciuta più come Lady Day, è la voce del genere jazz che reputo veramente
liliale.
Amo la musica classica, tutta, per
quanto riguarda quella contemporanea, non ho molte preferenze, se uno ha una
bella voce, lo ascolto volentieri.
Sono la penultima di otto figli,
famiglia medio-borghese. Mio padre era impiegato comunale alla scuola Pacinotti
in via Silvio Pellico, mia madre casalinga. È stata lei ad aiutarmi e a
invogliarmi a leggere e scrivere sin da piccola.
Avrei voluto dedicarle il mio
pseudonimo: “Fiordaliso Heart”, poiché Fiordaliso era il suo cognome da
bambina, abbandonata da sua madre prima di essere adottata.
Heart, perché quando è scomparsa, mi ha
lasciato un pezzetto del suo cuore e parte dei propri ricordi.
Grazie per l’attenzione
Collaboro con la Echos, una giovane e dinamica realtà editoriale
che ha la sua sede a Giaveno, in una valle bellissima calata tra colori
pastello e profumi alpini. Raccoglie lungo il proprio percorso storie,
fantasie, progetti e sogni… pescando talenti qui e là… in giro per l’Italia.
Non è necessario essere perfetti per tutti. Basta essere
speciali per qualcuno…
COME
TROVARCI
Indirizzo
Via fratelli Cervi, 15
10094 Giaveno (TO)
Tel +39 351 896 2304
Mail: echos-edizioni@echosedizioni.it
ECHOS
EDIZIONI
Dal 2013 una realtà presente nel panorama editoriale Italiano.
Iscrizione Registro delle Imprese CCIAA di Torino – REA TO –
1181643
PIVA 11022870015
Iscrizione Registro Operatori di Comunicazione (ROC) n. 26547
COLLANE
Il viaggio non finisce mai. Solo i viaggiatori finiscono. E
anche loro possono prolungarsi in memoria, in ricordo, in narrazione.
Quando il viaggiatore si è seduto sulla sabbia della spiaggia e
ha detto: “Non c’è altro da vedere”, sapeva che non era vero. La fine di un
viaggio è solo l’inizio di un altro.
José Saramago
Collane
Latitudini
Triskell
Giallo &Nero
I Fiori
Territori
Insieme
Matite
Mongolfiere
Saggi
L'arte
dello scrivere
I libri
sono come le lucciole:
le lucciole illuminano la notte, i libri la
nostra mente.
PROPOSTE
Cerco di gestire con serietà e impegno il
grande “serbatoio” di creatività che è l’invio delle proposte.
Il lavoro di selezione è la base di ogni
percorso editoriale
La prima selezione è legata a ciò che inviate.
Non inviate mail senza nessun testo (solo con gli allegati).
La prima impressione è importante ed è legata
all’impatto di ciò che leggo. Una presentazione semplice, senza formalismi
inutili, corretta e curata, che riassuma le vostre aspettative e il motivo che
vi ha spinto a inviarmi il vostro lavoro.
I testi inviati conformi alle nostre norme
editoriali otterranno un percorso preferenziale di selezione.
I testi devono essere compresi,
preferibilmente, tra 60 e 200 pagine A4 Times new roman 12
Se si tratta di trilogie: inviare una sinossi
completa e scheda riferiti ai tre volumi – più le opere già in stesura.
La vostra biografia è importante…. Non tanto
per ciò che siete o siete stati, ma per ciò che potrete essere. Ricordate: gli
autori sono i primi soggetti promozionali di sé stessi. Se trovassi un novello
Dante Alighieri che però vive in eremitaggio sui monti… beh... probabilmente
non sarebbe adatto alla realtà editoriale della Echos.
Leggo e scrivo; unisco queste due passioni per
i nuovi autori che si propongono.
Per gli editor: agli editori che
desiderano collaborare con la sottoscritta, possono contattarmi tramite
indirizzo di posta elettronica:
o al
numero di cellulare: 3332649688
Per gli autori che desiderano contattarmi
per la pubblicità delle loro opere... Offro servizio di supporto per la pubblicazione.
Recensioni (gratis)
Scheda di Valutazione testi (gratis)
Editing a livello strutturale e
stilistico
Correzione di bozze
Ghost writing
Mi trovate su:
Facebook – Grazia Elettra Cormaci
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Blog: L’angolo della fantasia
cell:3332649688
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Gli autori possono inviare le proprie proposte, corredate da sinossi e biografia dell’autore all’indirizzo mail: grazia.cormaci@gmail.com
Buona fortuna a tutti voi!
NORME GRAFICHE E REDAZIONALI
Norme grafiche e redazionali Echos Edizioni
Consigliamo agli autori che ci inviano le loro
proposte editoriali di attenersi ad alcune, semplici norme grafiche e
redazionali che elenchiamo di seguito. Questo per rendere più rapido il nostro
lavoro di valutazione, di risposta e di editing, con vantaggio di tutti.
Grazie a quanti vorranno collaborare.
Virgolette e punteggiatura
Norme
I discorsi diretti si
scrivono tra sergentine o caporali: « ». Sarebbe preferibile evitare le
virgolette alte “ “ che, invece, possono essere usare per riportare pensieri
concepiti dai personaggi, ma non espressi ad alta voce.
Sempre tra virgolette, in tondo, vanno anche
scritte le parole significative contenute in una frase (ad es. Ho scelto la
parola “libertà” come mio unico motto).
Non è necessario l’uso di alcuna virgoletta
per indicare nomi di luoghi. I nomi di locali pubblici, le marche di prodotti,
le parole in latino o greco e i termini stranieri non di largo uso vanno
scritti in corsivo, senza virgolette.
I titoli di libri, di film e di ogni altra
opera si scrivono sempre in corsivo, mai tra virgolette.
Le citazioni si scrivono in corsivo, tra
virgolette.
ATTENZIONE! Il punto fermo va sempre
fuori dalle sergentine, a meno che il discorso diretto non finisca già con
un punto interrogativo o esclamativo oppure con i puntini di sospensione.
Esempi:
«Esco un attimo, Enrico».
«Non irritarmi ulteriormente!»
«Se tu sapessi…»
Premessa
A proposito dell’inutilità della virgola, lo
scrittore argentino Julio Cort ebbe a dire: «La virgola è la porta girevole del
pensiero. Facciamo un esempio: “Se un uomo sapesse realmente il valore che ha
la donna andrebbe a quattro zampe alla sua ricerca”. Ebbene, se sei donna,
scriveresti certamente “Se un uomo sapesse realmente il valore che ha la donna,
andrebbe a quattro zampe alla sua ricerca”; se sei uomo, “Se un uomo sapesse
realmente il valore che ha, la donna andrebbe a quattro zampe alla sua
ricerca”».
L’enorme differenza di significato tra le due
frasi dimostra come non si può essere scrittori (e nemmeno scriventi), se non
si ha il pieno dominio della punteggiatura.
Norme
Particolare attenzione va posta alla
punteggiatura relativa ai discorsi diretti. Spesso questi sono spezzati in
almeno due parti, onde permettere allo scrittore di descrivere lo stato d’animo
di chi parla. Ecco come dovranno essere resi questi intervalli, distinguendo
tra una frase conclusa nella prima parte e una frase che, invece, continua
nella seconda:
«Esco un attimo, Enrico» disse Claudia,
ridendo. «Al mio ritorno continueremo la conversazione».
oppure
«Esco un attimo, Enrico» disse Claudia,
ridendo «dal momento che non abbiamo nulla di urgente da dirci».
Si prega di prestare particolare attenzione
alla punteggiatura in relazione all’uso del vocativo. Esempi:
«Enrico, non ti riconosco più!»
«Ehi, amico, con chi credi di avere a che
fare?»
«La tua più grande virtù, Enrico, è quella di
sapere ascoltare: te ne sono grato».
Altro passaggio delicato è l’uso della virgola
in presenza di frasi tra parentesi e l’uso della punteggiatura all’interno
della parentesi stessa. La virgola va comunque posta dopo la chiusura della
parentesi. Esempi:
Il torrente scorreva impetuoso (lassù, in
alto, era nevicato molto durante l’inverno), rendendo assai difficile il guado.
Carlo sentì una vampata di desiderio (era o
non era un uomo?), seguita da una più ragionevole riflessione.
I punti di sospensione (sempre 3 per
convenzione internazionale!) devono sempre essere seguiti da uno spazio:
Se non era questo un segnale di insensibilità…
Tuttavia Carla ecc.
e non
Se non era questo un segnale di
insensibilità…Tuttavia Carla ecc.
Il punto esclamativo e il punto interrogativo
si usano uno alla volta, e non devono essere mai usati contemporaneamente.
Non usare mai il grassetto (tranne
che per i titoli) o le sottolineature.
Varie
Si prega di numerare progressivamente le
pagine, in modo da avere elementi di riferimento per eventuali richieste di
chiarimento.
Non usare sillabazioni automatiche, né, tanto
meno, manuali.
Lasciare uno e un solo spazio tra una parola e
l’altra, all’interno di una frase.
Non lasciare spazi tra una parola e il segno
di punteggiatura che la segue.
Non lasciare spazi tra apostrofo e parola
È preferibile distinguere tra “chiedere” e
“domandare”: utilizzare il primo verbo per ottenere qualcosa di materiale (ad
esempio, il sale), il secondo per sapere (ad esempio, un’informazione).
Distinguere tra l’aggettivo “solo” e
l’avverbio “soltanto” che dovrebbe essere sempre usato in quella funzione:
evitare quindi di utilizzare “solo” nel significato di “soltanto”.
Usare “che cosa” anziché “cosa”, specie nelle
interrogative. Esempio:
«Che cosa fai?», anziché «Cosa fai?»
Nota
Vi è chi contesta le ultime tre indicazioni,
affermando che i dizionari certificano come le coppie di termini in questione
si equivalgano. Si vuole qui ricordare che chi scrive un libro deve porsi anche
problemi di eleganza formale e che, quindi, occorre evitare di considerarli
sinonimi. Rispettare le indicazioni di cui sopra è un contributo alla
differenziazione e, dunque, alla plasticità della lingua.
Ricordare di usare sempre l’apostrofo negli
imperativi: va’, fa’, di’, sta’, ecc.
Ricordare che “po’”, forma contratta di poco,
ha necessità dell’apostrofo (MAI dell’accento!)
L’uso della “d” eufonica davanti a vocale, qualunque
essa sia, è datato, in quanto rimanda a preoccupazioni inizio novecentesche che
sono andate perdendosi negli ultimi cento anni. Per cui:
la congiunzione “e” diventa “ed” soltanto
davanti a parola che inizia con “e”: in tutto gli altri casi rimane invariata;
la congiunzione “o” diventa “od” soltanto
davanti a parola che inizia con “o”: in tutto gli altri casi rimane invariata;
la preposizione “a” diventa “ad” soltanto
davanti a parola che inizia con “a”: in tutto gli altri casi rimane invariata.
Le parole straniere si scrivono sempre in
corsivo, a meno che, è ovvio, non si tratti di nomi di persona o di luoghi.
Il verbo “è” a inizio frase si scrive “È” e
non “E’” (per ottenerlo tenere schiacciato Alt e contemporaneamente comporre
212 sulla tastiera)
Sarebbe buona norma, per una questione di
uniformità, iniziare la prima riga di ogni capitolo alla riga 7,
indipendentemente dalle righe utilizzate per il titolo del capitolo stesso.
Altre indicazioni (senza voler
oltraggiare chi già possiede per intero questo bagaglio tecnico, ma con il solo
scopo di servire da rapido “memo”, in caso di dubbi):
Come si scrive: do
Do: nota musicale o anche prima persona
singolare, presente indicativo, del verbo dare.
Come si scrive: ce o c’è?
Ce: pronome personale, pronome dimostrativo e
anche avverbio.
C’è: espressione che significa esiste, si trova.
Come si scrive: di, dì o di’?
Di: preposizione semplice.
Dì: sostantivo che indica il giorno.
Di’: seconda persona singolare, imperativo,
del verbo dire.
Come si scrive: da, dà o da’?
Da: preposizione semplice.
Dà: terza persona singolare, indicativo
presente, del verbo dare.
Da’: seconda persona singolare, imperativo,
del verbo dare.
Come si scrive: fa o fa’?
Fa: nota musicale o anche terza persona
singolare, indicativo presente, del verbo fare.
Fa’: seconda persona singolare, imperativo, del verbo fare.
Come si scrive: li o lì?
Li: pronome personale e pronome dimostrativo
maschile plurale.
Lì: avverbio.
Come si scrive: la o là?
La: articolo determinativo femminile singolare
o anche nota musicale.
Là: avverbio.
Come si scrive: ne, né o n’è?
Ne: particella pronominale e anche avverbio.
Né: negazione.
N’è: particella pronominale unita alla terza
persona singolare, indicativo presente, verbo essere.
Come si scrive: si o sì?
Si: pronome personale o nota musicale.
Sì: particella affermativa.
Come si scrive: se o sé?
Se: congiunzione.
Sé: pronome personale. Ma se stesso (non sé
stesso).
Come si scrive: sta o sta’?
Sta: terza persona singolare, indicativo
presente, verbo stare.
Sta’: seconda persona singolare, imperativo,
verbo stare.
Come si scrive: va o va’?
Va: terza persona singolare, indicativo
presente, del verbo andare.
Va’: seconda persona singolare, imperativo,
del verbo andare.
Come si scrive: te, tè o the?
Te: pronome personale o anche complemento o
anche particella pronominale.
Tè: italianizzazione del termine inglese tea.
The: italianizzazione del termine inglese tea.
Come si scrive: monosillabi con l’accento
Vanno scritti con l’accento: ciò, cioè, dà,
dì, è, già, giù, là, lì, né, può, più, sé, sì, tè.
Come si scrive: monosillabi senza accento
Vanno scritti senza accento: da
(preposizione), e (congiunzione), la (articolo), li (pronome), ne (pronome o
avverbio), se (pronome o congiunzione), si (pronome), te (pronome), di
(preposizione), blu, fra, tra, fu, ma, su, qui, qua, no, so, sa, tre.
L’accento va sempre inserito sui composti di
tre, re, su, blu, che e sulle parole tronche di due o più sillabe, come per
esempio città, virtù, caffè, mezzodì.
Quando usare l’apostrofo?
1. Apostrofo in caso di elisione
L’uso più comune dell’apostrofo è in caso di
elisione. Cioè: quando cade la vocale finale di una parola seguita da
un’altra parola che inizia anch’essa per vocale. Un esempio doppio di
elisione: l’apostrofo si usa soprattutto in caso d’elisione.
Nell’italiano scritto, non bisogna esagerare
con le elisioni. In effetti, l’elisione è molto frequente nell’italiano
parlato. In quello scritto, lo è molto meno.
Davanti a una parola che inizia per vocale, di
norma si elidono gli articoli determinativi lo e la – anche
quando sono uniti a una preposizione – e l’articolo indeterminativo una,
con i suoi derivati alcuna, nessuna ecc. Però, se la cacofonia non
è evidente, non è necessario mettere l’apostrofo: gli articoli citati possono
mantenere la forma intera.
È meglio evitare l’apostrofo quando l’articolo
precede un nome proprio (in questo caso, è meglio non usarlo proprio, poiché è
un lombardismo, come, ad es., La Gianna), il titolo di un’opera oppure
quando il sostantivo che segue è in corsivo, tra virgolette ecc. Quindi, è
preferibile scrivere: “Hai letto la Anna Karenina di Tolstoj?”. Lo
stesso vale per gli aggettivi bello e quello (es. non è da
usare bell’incontro).
Non si elidono mai gli articoli
plurali gli e le.
Una riga non deve mai terminare con un
apostrofo. È perciò corretto scrivere del’l’amico o dell’a-mico,
mentre è scorretto scrivere dell’ | amico o dello | amico.
Da non si elide mai. Fanno eccezione le
forme stereotipate come d’ora in poi, d’altro canto ecc. Allo
stesso modo, è preferibile non elidere la preposizione semplice di.
Tranne quando la cacofonia è evidente
(l’ho perché lo ho è davvero brutto!) e per le forme
stereotipate (c’è, c’erano), è preferibile evitare l’elisione dei
pronomi lo e la e di
quelli mi, ti, ci, si, vi, ne (es. m’hai
stufato! che, pur usato nel parlato, è molto goffo).
Tal e qual non vogliono mai
l’apostrofo.
2. Apostrofo in caso di troncamento
L’apostrofo serve anche a indicare un
troncamento, cioè la caduta della sillaba finale: be’, Ca’
Granda, fra’, po’, ecc.
L’apostrofo si usa anche in questi casi di
troncamento
dell’imperativo: di’, da’, fa’, sta’, tie’, to’, va’, ve’.
3. Apostrofo in caso di aferesi
L’apostrofo indica anche un’aferesi, cioè la
caduta di una vocale o di una sillaba iniziale: ‘sto invece
di questo. Tale uso è frequente nel parlato e, quindi, può essere
utile nel creare discorsi diretti più credibili.
4. Apostrofo: altri usi
L’apostrofo può essere usato anche in altre
situazioni, diverse da quelle elencate sopra. Per esempio, l’apostrofo è
adoperato per abbreviare le date: gli anni ‘30, il
‘600 ecc. La forma corretta prevede però che il numero sia scritto
in lettere: gli anni Trenta, il Seicento.
L’apostrofo non va messo davanti alla seconda
cifra delle date unite da trattino: il conflitto del ‘40-45.
Da evitare i casi di doppio apostrofo. Per
esempio, non si scrive dell’’800, ma dell’800, con un solo apostrofo.
La soluzione ideale è però scrivere tutto in lettere: dell’Ottocento.
È appena il caso di ricordare che non si
scrive, ad esempio, Centanni, ma Cent’anni.
Come si scrive: parole da scrivere separate
a fianco
a proposito
al di là (a meno che non si tratti dell’aldilà, il regno dei morti > Aldilà)
al di sopra
al di sotto
all’incirca
d’accordo
d’altronde
in quanto
l’altr’anno
poc’anzi
quant’altro
senz’altro
tra l’altro
tutt’altro
tutt’e due
tutt’oggi
tutt’uno
Come si scrive: parole da scrivere unite
allorché
almeno
ancorché ancor che
benché
bensì
buonasera
buongiorno
chissà
dinanzi, dinnanzi
dopodomani
dovunque
ebbene
eppure
finché
finora
giacché
invano
laggiù
lassù
neanche
nemmeno
neppure
nonché
ossia
ovvero
ovverosia
perciò
perfino
pertanto
pressappoco
quaggiù
qualora
quassù
sebbene
sennonché
seppure
sicché
siccome
sissignore
soprattutto
sottosopra
talora
talvolta
tuttavia
tuttora
Come si scrive: parole che possono essere
scritte unite o separate
ciò nonostante, ciononostante
fintanto che, fintantoché
gran che, granché
ogni qualvolta, ogniqualvolta
per lo meno; perlomeno
per lo più, perlopiù
quanto mai, quantomai
Nei casi seguenti, la prima forma è
preferibile all’uso della seconda:
amplissimo, ampissimo
caffellatte, caffelatte
cherosene, kerosene
kilogrammo, chilogrammo
dinanzi, dinnanzi
ebbrezza, ebrezza
intravedere, intravvedere
obiettivo, obbiettivo
pressappoco, pressapoco
psicoanalisi, psicanalisi
sennonché, senonché
shock, choc
soprattutto, soprattutto
succubo, succube
Altre ed eventuali correzioni saranno
naturalmente a cura dell’editing eseguito dalla
casa editrice, su qualsiasi testo ricevuto in forma gratuita.
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Una grande professionista a servizio per un'ottima casa editrice!!! Leonardo La Torre
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